Nella seconda giornata delle qualificazioni al Mondiale 2026, l’Italia scende in campo a Reggio Emilia contro la Moldavia con l’obiettivo di far dimenticare l’esordio di qualche giorno fa contro la Norvegia. Spalletti (esonerato da Gravina alla vigilia del match) continua con il 3-5-2 confermando la coppia Retegui – Raspadori in attacco, ma cambia alcuni interpreti come Ranieri (13esimo debuttante della breve gestione Spalletti) braccetto di sinistra e trio di centrocampo formato da Tonali – Ricci – Frattesi; ritorna Dimarco sull’out mancino.
Pronti e via e al decimo minuto primo brivido per l’Italia che subisce la rete di Nicolaescu, ma fortunatamente il VAR annulla il vantaggio ospite. L’Italia ci prova, ma la manovra è lenta, sterile e mai pericolosa e nonostante le differenze tecnico-tattiche, i ragazzi di Spalletti soffrono la velocità dei moldavi che in più di un’occasione, affondano sull’out di destra. Gli azzurri aumentano il ritmo e al 40esimo si portano in vantaggio con Raspadori (nono goal in Nazionale per la punta di proprietà del Napoli) che arriva lesto su una palla in area e di destro trafigge l’estremo difensore moldavo. 1 minuto di recupero e al fischio del signor Schnyder, azzurri in vantaggio.
Comincia la ripresa e Spalletti cambia l’assetto tattico con gli ingressi di Barella e Orsolini e dai piedi del giocatore del Bologna nasce l’azione che porta al secondo vantaggio azzurro di Cambiaso. Gli azzurri spingono prevalentemente sulla destra puntando sull’ampiezza grazie alle posizioni di Raspadori e Frattesi che fungono da tramite tra centrocampo e la punta Retegui ma al 70esimo, il risultato resta fermo sul 2 a 0 per gli azzurri. Un timido Italia Italia si alza dai settori dello stadio Città del Tricolore e neanche gli innesti di Lucca e Maldini riescono ad aumentare il vantaggio e dal 76esimo, gli azzurri sembrano quasi accontentarsi del 2 a 0 contro una non proprio irresistibile Moldova. Sei minuti di recupero ma Reggio Emilia non cambia il risultato e per l’Italia arriva la prima vittoria, dopo aver resistito all’assalto degli ospiti.
La Nazionale è lo specchio della gestione fuori dal campo con un presidente che esonera il proprio allenatore alla vigilia di una partita importante in chiave di qualificazione ai Mondiali del prossimo anno. Pigri e senza appartenenza per la maglia azzurra ma piccola iniezione di fiducia per la Nazionale che continua la rincorsa in classifica occupando attualmente il quarto posto (a 3 punti) del gruppo I ma con solo due partite giocate rispetto alle prime tre.
Prossimi appuntamenti: a settembre contro Estonia e Israele.